Ecco un pezzo di critica sul 25 aprile:
Organon: narrazione organica di città.
In una società come quella in cui viviamo è quasi d’obbligo fare i conti con il tempo. Scorre il dito sul calendario: 25 aprile, un giorno ormai passato. Ma le sensazioni, le emozioni, le riflessioni tempo non conoscono se non quello del vivere. La compagnia teatrale dei “Nontantoprecisi”con la propria rappresentazione ha ingabbiato in frangenti visivi la sofferenza e la solitudine di un contesto urbano come quello dell’Aquila. Un terremoto emotivo ha preso vita nel tardo pomeriggio presso il Frantoio delle Idee. Sul palco non si è data forma ad un concetto ma il gruppo teatrale è stato esso stesso forma plurima di pensiero. Minuti che distruggono sotto la potenza dell’immagine e del suono secoli di impostazione aristotelica nella delineazione dei tratti somatici della Signora Logica. La libertà si è mossa nei gesti leggeri e nelle voci scandite di una piccola falange d’individui. Distruzione di ogni unanime categoria d’appartenenza ben calibrata attraverso un plastico quadro di membra e di sangue nel quale non è più possibile distinguere il tormento dalla pulsione famelica della vita. Sul palco morte senza appello della dicotomia dell’esistenza. Sinergia percepita dal pubblico che nel dibattito successivo allo spettacolo è stato parte attiva e curiosa dando vita così ad un interessante scambio di punti di vista. Il sonno della ragione genera mostri diceva Goya, ma il risveglio della curiosità per qualcosa che si cerca di capire o si riesce a comprendere incarna con forza il risveglio della Liberazione di una coscienza-fantasia. Buona Liberazione quotidiana a tutti.
In una società come quella in cui viviamo è quasi d’obbligo fare i conti con il tempo. Scorre il dito sul calendario: 25 aprile, un giorno ormai passato. Ma le sensazioni, le emozioni, le riflessioni tempo non conoscono se non quello del vivere. La compagnia teatrale dei “Nontantoprecisi”con la propria rappresentazione ha ingabbiato in frangenti visivi la sofferenza e la solitudine di un contesto urbano come quello dell’Aquila. Un terremoto emotivo ha preso vita nel tardo pomeriggio presso il Frantoio delle Idee. Sul palco non si è data forma ad un concetto ma il gruppo teatrale è stato esso stesso forma plurima di pensiero. Minuti che distruggono sotto la potenza dell’immagine e del suono secoli di impostazione aristotelica nella delineazione dei tratti somatici della Signora Logica. La libertà si è mossa nei gesti leggeri e nelle voci scandite di una piccola falange d’individui. Distruzione di ogni unanime categoria d’appartenenza ben calibrata attraverso un plastico quadro di membra e di sangue nel quale non è più possibile distinguere il tormento dalla pulsione famelica della vita. Sul palco morte senza appello della dicotomia dell’esistenza. Sinergia percepita dal pubblico che nel dibattito successivo allo spettacolo è stato parte attiva e curiosa dando vita così ad un interessante scambio di punti di vista. Il sonno della ragione genera mostri diceva Goya, ma il risveglio della curiosità per qualcosa che si cerca di capire o si riesce a comprendere incarna con forza il risveglio della Liberazione di una coscienza-fantasia. Buona Liberazione quotidiana a tutti.
M. R.
GRAZIE ANCORA
